Vaporetti e navi, di nuovo il caos

Oggi è salpata la prima crociera da Venezia. E i trasporti pubblici sono al disastro totale. Lo schifo è ricominciato, in laguna. Come prima, peggio di prima. Questo mio articolo è uscito ieri sulla Nuova Venezia.

Per più di un anno abbiamo sentito ripetere di continuo una frase, “niente sarà più come prima”. Quando la pandemia sarà passata, sostenevano in tanti, tutto sarà cambiato. Sono state fatte trasmissioni speciali in tv, esperti da ogni angolo del mondo ci hanno detto come sarebbe stato il nuovo mondo. Sono stati scritti libri, realizzati documentari. E ci abbiamo anche creduto, perché certe tesi erano – e sono tuttora – più che pertinenti. Non so se altrove è stato o sarà davvero così, ma questo “niente sarà più come prima”, a Venezia è già stato smentito. Nel giro di un paio di settimane, ci siamo accorti che non solo tutto tornerà proprio com’era, ma tornerà peggio di prima. Molto peggio.

I trasporti pubblici, anzitutto. Quale occasione più formidabile di mesi e mesi di attività ridotta all’essenziale, di assenza totale di turisti, di attività in smart working per riassestare finalmente una gestione, quella dell’Actv ormai in tilt da troppi anni? Già, troppo ovvio pensarlo, troppo logico immaginare i dirigenti dell’azienda con le teste chine su nuovi piani, nuove mappature, pronti, finalmente, a trovare la chiave per rimettere a regime gli spostamenti in città. Sono bastati un paio di week end, dopo le riaperture e l’inaugurazione della stagione balneare al Lido, e siamo stati tutti rassicurati, il caos Actv è ripreso come prima, peggio di prima. Imbarcaderi e vaporetti dove il distanziamento è quello di una scatola di sardine, corse saltate, e questo anche ieri, giorno feriale. Nel frattempo, all’Arsenale, ci si bea del successo del Salone Nautico, che a detta del marinaio che a fatica ci fa salire sul 5.1, è il vero responsabile della baraonda in atto, perché i mezzi utilizzati per il servizio navetta sono stati tolti dal servizio ordinario. Se ciò è vero, chapeau, i cittadini ringraziano. Intanto, i dirigenti, loro, sempre lì, al proprio posto, come se niente fosse.

Nulla cambia, insomma, a Venezia. Sono tornate anche le grandi navi. Di recente la stampa straniera aveva dato ampio spazio alla notizia che le navi da crociera non sarebbero più passate dal bacino San Marco e dal canale della Giudecca. Lo davano come una delle poche conseguenze positive del Covid, una Venezia che nei mesi del confinamento aveva ripreso contatto con la natura, la laguna ritornata pulita, addirittura blu e piatta come mai in passato, i pesci che sguazzavano felici e indisturbati. Sta a vedere, hanno scritto e detto all’estero, che in Italia hanno aperto finalmente gli occhi, hanno capito che Venezia va preservata, salvaguardata. Risultato: ieri all’alba è arrivata in laguna la prima Msc, la Orchestra, e indovinate da dove è passata. E indovinate da dove continueranno a entrare e uscire. Già, niente sarà più come prima, dicevano. Venite a dirlo ai veneziani.