Perle fucsia a Rimini
Ad averlo saputo prima, allora avremmo davvero potuto chiedere a uno dei nostri vicini di tavolo al bar (ce n’è almeno uno in ogni bar di Venezia, soprattutto la mattina), uno di quelli che la sa sempre più lunga degli altri, che ha una soluzione per tutto, che è il gradasso della zona, quello che offre il giro di ombre per farsi ben volere. Avremmo potuto chiedere a uno di questi, nel 2015, di candidarsi a sindaco. Il risultato sarebbe stato lo stesso: avremmo avuto un sindaco ignorante, gradasso, megalomane, ma almeno non sarebbe stato un imprenditore pieno di conflitti d’interesse e, guarda un po’, almeno sarebbe stato veneziano e non della provincia di Treviso. Sì, perché dopo avere ascoltato le brillanti e dotte e soprattutto sensate dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro al Meeting di CL a Rimini, l’imbarazzo e la vergogna di quei (pochi? tanti?) cittadini che un minimo di decenza etica l’hanno ancora conservata, ha davvero toccato vette inaudite. Ma lo avete visto? Perché non basta solo leggerle le sue dichiarazioni, e nemmeno ascoltarle, bisogna anche vedere come le dice, come gesticola, le smorfie del suo volto. Ha sempre il suo solito sistema, quello che da noi a Venezia chiamiamo “buttarla in vacca”. Mette lì la battutina idiota in dialetto veneto (non veneziano, perché lui non lo conosce), anche perché la lingua italiana la massacra a ogni frase, e con la sua risatina da bar sport liquida argomenti enormi, delicati, pericolosi. Per farla breve: fa il gradasso del bar. Quello che ha la risata più forte, quello che deve stare sempre al centro dell’attenzione e per farlo dice tutto il peggio, spesso senza nemmeno sapere che cosa sta dicendo, perché non ha gli strumenti umani e culturali per rendersene conto
. Non avesse il ruolo istituzionale che ha, non se lo filerebbe nessuno, se non i compagni di tavolo la mattina, al bar. Sì, molti di noi si sono vergognati per lui, ieri. Grazie a lui tutti gli altri sindaci sono sembrati dei giganti istituzionali (e bastava guardare le reazioni del sindaco di Rimini, accanto a lui, a ogni sua parola fuori luogo, sbagliata, imbarazzante), salvo l’ineffabile Nardella, che, è noto, con Brugnaro si diverte un sacco. Io di dubbi non ne avevo fin da quando si è candidato: questo tizio manderà definitivamente Venezia alla sua fine già scritta, già segnata, già evidente. Ancora un sentito grazie a tutti coloro (il 26% degli aventi diritto di voto) che lo hanno eletto. E soprattutto a tutti quelli che quel giorno (“perché tanto i xè tuti precisi”) non sono andati a votare. Grazie, grazie, grazie.