Venezia è laguna
Da qualche giorno è disponibile in tutte le “librerie” online il mio nuovo libro, in formato digitale, intitolato Venezia è laguna, pubblicato nella collana di ebook Zoom di Feltrinelli. Si tratta di un racconto lungo, una cinquantina di pagine, il cui titolo e l’immagine di copertina dicono chiaramente quale sia il tema di questa pagine.
Lo confesso: ho fatto una cosa che ero convinto non si dovesse fare, o che fosse meglio non fare. Sono sempre stato dell’idea che riprendere in mano una materia narrativa già pubblicata non fosse opportuno, ciò che è pubblicato non ti appartiene più, è già diventato possesso di altri e, soprattutto, conserva, ovunque sia uscito, la fragranza di un momento preciso, il momento in cui lo hai scritto. Qualunque cosa quel testo racconti, si tratta di una parte importante di te, il ritratto di com’eri quando quel testo fu reso pubblico. Quel testo, poi, è entrato nel frattempo a far parte dell’immaginario dei lettori, ritoccarlo – ho sempre pensato – sarebbe come andare a mettere mano dentro ai cassetti più intimi di persone che ti hanno dato fiducia, che ti hanno letto, e tu non hai nessun diritto di andare a sfrugugliare là dentro, senza nemmeno chiedere il permesso.
E invece l’ho fatto.
Ho preso a prestito alcune pagine di Sentimenti sovversivi (Isbn edizioni, 2011), per un paio di motivi. Il secondo è legato, come potete notare dal link, alla sparizione del libro. L’editore è fallito e il romanzo, da quel che mi pare di capire, è disponibile soltanto in formato digitale. È sempre spiacevole la notizia di un editore (o di una libreria) che chiude. Lo è ancora di più quando a farne le spese è un tuo libro, uscito non troppo tempo fa e nella bellissima veste che Isbn dava ai propri libri. Così ho ripreso in mano quella materia, per renderla autonoma.
Il primo motivo è il tema, quello delle grandi navi a Venezia. Un tema su cui scrivo dalla fine degli anni novanta, quando ancora pochi, pochissimi, iniziavano a rendersi conto di quello che oggi è un immenso problema e che già allora, con un po’ di attenzione, si poteva intravedere, prevedere. L’editore Feltrinelli, la redazione della collana digitale Zoom hanno dimostrato subito interesse al progetto e in poche settimane il libro era pronto.
È diventato un’altra cosa, Venezia è laguna, rispetto al capitolo di Sentimenti sovversivi. Credo comunque di averne mantenuto intatta la forza, di averlo reso indipendente da quel libro e di averne arricchito la carica romanzesca. E poi l’aspetto più appassionante, il momento cruciale del mestiere di autore: il tempo della scrittura. L’ho rimessa in moto, la scrittura, quel meraviglioso atto fisico complesso e complessivo, fatto non solo di parole, ma di tutto ciò che è necessario per metterle insieme, quelle parole. Inchiostro, carta, iPad, libri, musica (spesso scrivo ascoltando musca), documenti, foto (quelli che io chiamo appunti visivi), tutta quella panoplia che sta dentro uno zainetto e che porto con me sempre, ovunque. Ho scritto questo libro in un soggiorno di lavoro a Parigi, e ogni giorno, al di là degli impegni prefissati, partivo alla ricerca di un nuovo luogo dove scrivere (bistrot, bar, lo studio dei miei amici Daniele e Jean-Claude, metropolitana, il Centre Pompidou, la Maison des Écrivains et de la Littérature), e sarebbe allora stato bello, alla fine del libro, mettere insieme una sorta di “mappa della scrittura”, una “geografia della stesura” (il bistrot della foto è il Beaujolais d’Auteuil, a due passi da Villa Goncourt, sede della Maison des écrivains et de la Littérature).
Per questi motivi è nato Venezia è laguna. Un libro che per la prima volta racconta in forma narrativa il passaggio delle grandi navi in laguna, racconta i sentimenti che quei transiti incessanti provocano su una gran parte di noi veneziani, narra delle conseguenze invisibili, quelle che facili da ignorare, da nascondere, che le lobbies delle crociere – fingendo – ti dicono che non esistono. Un libro che racconta la Venezia di oggi, giunta a un crocevia decisivo e la sua gente. Mette a confronto potere e indignazione, politica e rassegnazione. Con la consapevolezza che – anche in questo caso, come nei miei romanzi precedenti – l’unica e ultima risorsa sia alla fine quella di opporre a ogni arroganza, a ogni idiozia, a ogni ignoranza, la forza dei sentimenti. Il sentimento di un’epoca, il sentimento di una città, il sentimento dei valori e del buon senso. E, nient’affatto ultimo, il sentimento dell’amore.
Il libro è acquistabile al prezzo di 0,99 centesimi di euro ai seguenti link:
Per iPad e iPhone, all’iBooks store della Apple.
Per il Kindle, all’Amazon store.
Per il Kobo al Kobo Store.
Alla Libreria Feltrinelli.
Su Bookrepublic.
Su Ibs.