Sentimenti sovversivi, la prima recensione
Questa è la prima recensione all’edizione italiana di Sentimenti sovversivi. L’ha scritta Ernesto Milanesi, sul Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Nuova Venezia.
MARTEDÌ, 14 GIUGNO 2011
Pagina 41 – Cultura e Spettacoli
Sentimenti sovversivi in 40 mila parole. Un romanzo d’amore per l’altra Italia
ERNESTO MILANESI
Comincia il giorno della morte di Alain Robbe-Grillet. E finisce con un sussulto di paternità e doppia cittadinanza. Nel mezzo, una scrittura tecnologica e insieme amorevolmente “indignata”. Pagine con 40 mila parole: una sequenza di fatalità con in primo piano la tempesta delle emozioni. Un romanzo francese, che ora viene «tradotto» in italiano (in libreria da giovedì prossimo; viene presentato a Venezia domani alle ore 17.30 alla libreria Marco Polo; martedì 21 giugno alla Feltrinelli di Padova).
Sentimenti sovversivi, Isbn Edizioni, pagine 160, euro 17, dipana il filo narrativo di Roberto Ferrucci che sbarca al decimo piano del Building di Sain-Nazaire, la California bretone. A 1757,7 chilometri da palazzo Grazioli – nel giorno di Obama e del bunga bunga – per misurarsi con la nostalgia (di Teresa e della laguna) e con la vergogna (dell’Italia: incomprensibile alla stessa Francia neogollista). Descrive, trascrive e videoscrive una storia d’amore, a modo suo. Troppo facile ridurla ad indignazione, perché Ferrucci la nutre di attenzioni poetiche e sguardi come carezze di vento.
Un libro che ipnotizza nel gorgo dell’eclettismo. Si naviga a vista con l’iPad che scandaglia la memoria virtuale. E ci si tuffa fra onde di suggestioni, elettromagnetismo, ricordi, virtualità. Ferrucci rimbalza dalla costa francese fino alla laguna; gioca con tennis, vela e calcio come metafore; approda ogni volta a connettere visioni.
Qui sotto anticipiamo brani del capitolo dedicato ai paquebot, post-moderni «love boat» sulla rotta del consumismo. Ma Ferrucci regala le foto in bianco e nero del corteo funebre di Enrico Berlinguer che attraversa Marghera. Era l’11 giugno 1984: «So, oggi, che quella era la fine. La fine di un’epoca, e di una speranza per il mio paese». Il replay dell’ultimo comizio in piazza della Frutta a Padova eccede la politica.
Sono, appunto, Sentimenti sovversivi che rianimano la «villeggiatura» a Jesolo, che si è ridotta ad una colata di cemento e alle sfide fra «tette siliconate e tette naturali». Ferrucci va fino al cantiere del Mose («mostro invisibile e tentacolare»), ma non dimentica Paolo Poggi che «all’inizio e alla fine della sua carriera ha giocato a pallone sull’acqua». Ha visto Paul Cayard al timone del Moro appena varato e riproduce la danza degli africani che vendono borse contraffatte. Passeggia con la sua Teresa fra calli e campielli, anche se è da solo, in Francia, che fa la spesa o si cimenta con i piccioni.
La “penna perpetua” della vita. Ferrucci convince che può bastare. Abbiamo storie migliori del premier che governa le escort. E non dobbiamo rimboccarci le maniche…
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