Oggi voto per Bettin sindaco

Oggi si vota per le primarie del centrosinistra. Il candidato sindaco uscirà da tre nomi che in queste settimane si sono sfidati dimostrando al paese intero come sia possibile agire al di fuori delle imposizioni di partito. Così, mentre il candidato del centrodestra è stato scelto fra Arcore e Palazzo Grazioli (e non fa nessuna differenza, ahimè), e la scelta è stata la più sciagurata possibile, oggi sarà la città a decidere il nome di quello del centrosinistra. Una differenza di stile, ma anche – e soprattutto – della visione di ciò che veramente è la democrazia. Oggi si sceglie, dunque, e io sceglierò Gianfranco Bettin. Per tanti motivi, primo fra tutti l’amicizia, che però mai – da sola – mi avrebbe portato a scrivere questo articolo. Troppo ovvio, no? Poi, insieme a Tiziano Scarpa, abbiamo scritto un testo, un appello, da far sottoscrivere ai nostri colleghi scrittori. Hanno aderito subito, in tanti, e con entusiasmo. Da Ammaniti a Zanzotto, da Baricco a Tabucchi. E ieri si è aggiunto un altro grande autore, narratore importante e veneziano: Daniele Del Giudice. Quezta convinta adesione mi ha fatto capire che questo articolo dovevo scriverlo. Gianfranco Bettin è il sindaco adatto per Venezia perché ha l’esperienza giusta. Le esperienze. Il suo è sempre stato uno sguardo sulle cose a trecentosessanta gradi. E ogni volta, a ogni problema, a ogni aspetto, è sempre stato capace di fermarsi e quello sguardo sapeva andare in profondità. La sua forza è sì quella di essere un “animale politico”, come si definisce lui, ma io aggiungerei “anomalo”, nessuno come lui è infatti in grado di leggere il presente e di interpretarlo in un battibaleno dai più diversi punti di vista: quello politico, certo, ma anche quello sociologico, quello letterario, quello ambientalista, quello economico e, non ultimo, quello umano. La sua variegata e poliedrica cultura, sommata appunto alle esperienze, ne fa un politico raro e prezioso. È vero, girano molti luoghi comuni su Gianfranco Bettin, amico dei no global, troppo ambientalista, attento solo al sociale, o alla terraferma, ma se solo si avesse la voglia di leggere quei luoghi comuni nel loro complesso, ci si renderebbe conto che sono proprio quelli, i luoghi comuni, la vera e più ampia garanzia della sua capacità a mettere insieme, prima, e di tenere unite, poi, le diversità e di trasformale in una ricchezza per la città. Per questo, e molto altro ancora, in tanti lo vogliamo sindaco, Gianfranco Bettin.