Ateneo Veneto, 27 ottobre, ore 17.30

Ateneo Veneto di Scienze Lettere e Arti

Martedì 27 ottobre, ore 17.30 – Sala Tommaseo
Corso di Letteratura Veneta 2009
Pensare il futuro. Narrare nel presente
In primo piano: Roberto Ferrucci, scrittore

Dopo la lezione introduttiva di Ricciarda Ricorda, il Corso di Letteratura Veneta 2009 entra nel vivo con il primo degli incontri previsti con gli autori del cosiddetto Nordest, chiamati in veste di relatori.
Roberto Ferrucci è attivo commentatore delle vicende quotidiane sia su giornali locali che su testate nazionali.
Attento a quanto succede a Venezia, sua città natale, e in tutto il Nordest, ha voluto però dedicare il suo ultimo romanzo ai fatti di Genova del G8 2001. Cosa cambia è appunto un reportage con l’uso deliberato della soggettiva, perchè per l’autore la scrittura è un momento di verifica del presente.

“Ho sempre pensato che l’avventura più affascinante per uno scrittore fosse quella di cercare di raccontare il proprio tempo. Fin da quando ero studente cercavo nei romanzi contemporanei una risposta a ciò che mi stava intorno. Soltanto quando ho incominciato a scrivere – presto – ho capito che uno scrittore non può e non deve dare risposte ma, piuttosto, provare a fare luce sulle cose da un punto di vista diverso, spostato da quella che è la percezione comune. Uno scrittore, oggi, e uno scrittore veneto in particolare, deve trovare le parole per raccontare l’indicibile che, sempre più spesso, ci attornia. Un indicibile che mai avremmo immaginato potesse impossessarsi delle nostre menti, delle nostre anime. Ritrovare le parole perdute dei padri (Meneghello, Comisso, Parise, Rigoni Stern, Zanzotto), riproporle a coloro che le hanno smarrite o che le credono obsolete e, grazie a quelle parole, cercare di raccontare questo Veneto incarognito. E dal racconto, come accade in ogni narrazione, suggerire una possibile nuova via. Nient’affatto diversa da quella, appunto, dei nostri padri”.