Il più meschino, eppure il più amato

Questo articolo è uscito sabato scorso su il Venezia Epolis.

Fa quasi tenerezza la corsa frenetica degli uomini del cavaliere, tutti lì a scapicollarsi per scrivere in fretta e furia leggi e leggine che lo ripuliscano ben bene dagli eventuali reati che ha compiuto o no. Per non parlare dell’angoscia provocata in loro dalla pubblicazione delle telefonate fra lui e Saccà. Frenesia inutile. Sembrano non aver ancora capito che questo paese, la stragrande maggioranza di esso, quanto meno, Berlusconi lo adora e lo vota per quel che è. Lo amano e lo votano proprio perché ammirati dalla sua potenza, la sua capacità di tramare, di comprare qualunque cosa. Amano questo suo essersi fatto da sé, e guai se ancora qualcuno osa chiedersi come li abbia fatti, tutti quei soldi. Pochi hanno capito che Berlusconi è amato proprio per quel che è. Le intercettazioni che hanno per tema le sue attricette e che altrove provocherebbero delle dimissioni certe, qui lasciano la gente ammirata. Berlusconi, nella sua essenza, è il ritratto dell’italiano medio e mediocre, dell’italiano che all’estero con la sua cafonaggine fa figure meschine, ma che qui, da noi, sono sinonimo di potenza, di infallibilità. Sono l’opposto di quel che si definisce cultura, intelletto, buon senso, perché questo è un paese che ha cancellato la propria cultura, il proprio intelletto, il proprio buon senso. Perciò, più verrà perseguito (o perseguitato, come lui sostiene) e più gli italiani lo ameranno, si riconosceranno in lui, brameranno di essere lui. Eppure nemmeno lui sembra averlo capito del tutto. Forse teme di fare la fine del suo “inventore” Bettino Craxi. Stia tranquillo. Berlusconi morirà in pace, con i funerali di stato più sontuosi che questo paese abbia mai visto. Sì, lo so. È assai probabile che in altri paesi europei Berlusconi ora sarebbe nel luogo più opposto possibile a Palazzo Chigi (ve lo lascio immaginare) ma negli altri paesi europei l’opinione pubblica ancora riesce a riconoscersi in personalità dall’alto profilo, dallo spessore intellettuale indiscutibile. Fallibili, certo, ma indiscutibili. Non in Italia. Noi, da tempo, amiamo l’opposto. Adoriamo chi, anziché instillarci pillole di sapere e di saggezza, ci racconta barzellette e piazza attricette. Da noi, oggi, i reati dei potenti sono delle virtù.