Verso Parigi
Sono per aria. Nel cuore di una nuvola, in questo preciso momento, che fa traballare l’aereo. Fra meno di un’ora atterreremo a Parigi, aeroporto Charles De Gaulle. Da lì raggiungerò in taxi un albergo dove lo scrittore Patrick Deville, direttore letterario della Fondazione Meet di Saint-Nazaire, attende i partecipanti a un convegno su e con Antonio Tabucchi. In questi giorni sto leggendo il suo ultimo libro, L’oca al passo (Feltrinelli, 2006), testo fondamentale per capire cosa è successo nel nostro paese, e non solo, in questo inizio di nuovo millennio. Sono stato invitato a partecipare alla tavola rotonda di venerdì pomeriggio sul tema “Tabucchi, la storia e la politica”. Credo parlerò di come, a mio avviso, uno scrittore, oggi, in Italia, non possa prescindere da ciò che nel nostro paese sta accadendo, un’involuzione che sembra non avere fine. E poi vorrei parlare di quando uno scrittore scrive sui giornali, di come procede in quei casi, e di quando invece scrive un libro, un romanzo. E magari, poi, di come scrive quando posta su un blog. Io lo faccio raramente e proprio poco fa, sorvolando Zurigo, ho letto sull’Internazionale un intervento di Steven Poole, un post che ha pubblicato tempo fa sul suo blog (www.stevenpoole.net) e che riflette su questi temi. Mi riprometto di usarlo più spesso, questo blog, come blog. Non soltanto gli articoli che pubblico prima sui giornali e poi anche qui. Chissà se ci riuscirò… Chiudo, l’aereo ha iniziato la fase di atteraggio. Aurevoir.