La penultima magia di Tiziano Scarpa

Ce ne vorrebbero di magie, in questo periodo ancora incomprensibile, difficile. E non soltanto la penultima. Decine, ne vorremmo. Ma intanto questa di Tiziano Scarpa basta eccome, arrivata in libreria qualche giorno fa, pubblicata da Einaudi. Ho avuto la fortuna e il privilegio di leggerlo un anno fa, manoscritto (anche se è sempre strano dire così, e anche se Tiziano fa a ogni libro delle copie rilegate da dare in lettura a quei quattro cinque lettori e lettrici iniziali, quelli che io chiamo « assaggiatori » e Tiziano non so). Potrei raccontarvi di una nonna e una nipote, di un paese che si sposta, di lampioni che camminano e chiacchierano, e di tanto altro ancora. E adesso qualcuno dirà « Ma allora è una fiaba ». Anche, ma se poi vi dicessi che è un romanzo a tutti gli effetti, un romanzo attualissimo, in grado di parlare (di raccontare, meglio) a tutti? E poi, questa copertina di Massimo Giacon è davvero irresistibile, come lo sono – irresistibili – le parole di Tiziano Scarpa, pronunciate da nonna Renata, dalla nipote Agata, e poi da lampioni, e poi… leggetelo.