Perle fucsia, un po’ arancioni

Di nuovo. Le due torce della Versalis sono in pieno fulgore (si fa per dire). Sbucano inquietanti fra le nebbie della laguna. Sostanze tossiche sparate in cielo, fra l’indifferenza di (quasi) tutti. In particolare dell’amministrazione comunale, silente, come al solito, e però così attenta a un altro tipo di bagliori (le centinaia di migliaia di euro spesi per le luminarie natalizie che se ne staranno lì fino a Carnevale). Per il piacere degli occhi, certo, e chi se ne frega invece dei nostri polmoni. Incollo qui una pagina da Venezia è laguna (Helvetia 2019).

Oppure la foto che ho fatto una sera di luglio, un paio di settimane dopo il mancato incidente, al tramonto, un tramonto viola, lilla, azzurro, giallo, con la nave da crociera in uscita da Venezia, nera nel controluce con San Marco sullo sfondo, noi sul vaporetto in rientro dal Lido, e là, sopra la magnifica skyline dell’isola di San Giorgio e degli alberi del suo parco, due fiamme color vermiglio, alte decine di metri e un fumo nero, poco più scuro di quello che esce dal camino della nave. Mezza città, quella che vedeva solo il fumo e il bagliore del fuoco, ha creduto si trattasse di un incendio, e come fa ogni veneziano in questi casi, ha pensato subito alla sera del 29 gennaio 1996, quando il teatro La Fenice fu distrutto dal fuoco. Questa volta, invece, si trattava delle due torce del cracking dell’impianto Versalis, che stavano bruciando tonnellate di sostanze tossiche: etilene e propilene, e l’ineffabile sito del Comune di Venezia che scriveva che tutto andava bene, che l’aria era a posto, eucalipto e mentolo, come gli scarichi delle grandi navi. Fiamme visibili a chilometri di distanza e che ogni volta fanno temere il peggio. Ammesso non lo sia, in effetti, il peggio. Un incidente al mese, alla Versalis di Porto Marghera, nella prima metà del 2019. In aprile il blocco del compressore, in maggio il riavvio degli impianti, in giugno e in luglio un guasto alla pompa. I colori della natura, quella sera, meravigliosi, le ombre dei palazzi, dei campanili e delle chiese, splendidi, sullo sfondo colorato del tramonto, e poi l’insieme dell’immagine, resa putrida dalla nave e dalle torce che sparavano fiamme e veleni in cielo. Innocui? E qualche stolto insiste per farle arrivare proprio lì accanto, le navi da crociera.