Climate strike

La giornata di oggi è dedicata al clima. Sono centinaia le città nel mondo dove soprattutto giovani manifesteranno in corteo per dare una scrollata a quei cretini che hanno in mano il destino del pianeta. Dei cretini, non c’è altro modo (e mi dispiace) per definire chi finge di non vedere in quali condizioni abbiamo ridotto il nostro pianeta (dico abbiamo, perché siamo tutti complici, più o meno inconsapevoli). Cretini che in questi giorni sono spalleggiati non soltanto da chi li ha votati, ma anche da altri cretini che considerano la giovane Greta Thunberg – la sedicenne svedese che è stata la scintilla di questo movimento mondiale – una marionetta in mano a fantomatiche lobbies ambientaliste. Dei cretini. Punto. Io vedo soltanto milioni di facce giovani che scendono in piazza con il sorriso, che non spaccano vetrine ma ballano davanti ai Parlamenti e ai palazzi di potere. E dicono le cose come stanno. E chiedendo ai potenti di dare ascolto alla scienza. Vedo milioni di giovani istruiti, informati, capaci di comunicare e di sovvertire. E tutto ciò mi rincuora. Tutto ciò deve farci sperare.