I poeti maledetti in treno

Nel numero della Lettura (il supplemento culturale del Corriere della sera) in edicola da ieri, c’è anche un mio testo. Nella sezione Sguardi, ho scritto a proposito della mostra Fantin-Latour. A fleur de peau, in corso al Musée du Luxembourg di Parigi. No, non mi sono trasformato all’improvviso in critico d’arte. Nessuna improvvisazione. Il mio testo parte da due quadri ben precisi che, come tanti, avevo visto nel corso della mia prima visita a Parigi, quando ero ancora studente. È un testo evocativo, allora, una specie di racconto ripescato in fondo all’immaginario, laddove risiedono quei ricordi lontani ma fondamentali, quei tasselli di esistenza che messi uno in fila all’altro rappresentano il nostro intimo patrimonio intellettuale, culturale, estetico. Nel supplemento, poi, ci sono molte altre pagine da non perdere, soprattutto quella del mio amico Angelo Ferracuti, che insieme al disegnatore Fabio Delvò, racconta la miniera del Sulcis. Buona Lettura, allora.