Jean Echenoz e Tiziano Scarpa
Il 2016 è incominciato con queste due nuove letture. Due romanzi – usciti il 5 e il 7 gennaio – di due scrittori che amo molto (due amici, anche, ma questo credo non incida poi molto sulle letture in questione). Il 5 gennaio è arrivato in libreria Il brevetto del geco di Tiziano Scarpa (Einaudi, pp. 336, € 20,00), che poi è una rilettura, avendo avuto la fortuna e il privilegio di leggerlo un anno fa circa ancora manoscritto. Il 7 gennaio, nelle librerie francesi, è arrivato invece Envoyée spéciale di Jean Echenoz (Les Éditions de Minuit, pp. 320, € 18,50), che ho letto subito, il giorno della sua uscita, in ebook.
Questa non vuole essere una recensione incrociata, anche perché mi rendo conto che non tutti, per motivi di lingua, possono affiancare le due letture (di sicuro, però, il romanzo di Jean Echenoz uscirà presto per Adelphi, il suo editore italiano: il libro è fra i più venduti in Francia e questo spero ne affretterà la traduzione e la pubblicazione). Di entrambi, separatamente, forse tornerò a parlare in futuro.
Per ora, qui, mi piace sottolineare delle andature parallele, delle appassionanti coincidenze nelle scelte dei due autori: personaggi strani, stravaganti, protagonisti di vicende per certi aspetti strampalate, che affrontano tematiche importanti e lo fanno spesso attraverso momenti di pura comicità. Due storie che hanno al centro – cosa assai rara – due grandi scritture (qui potete leggere una pagina dal libro di Tiziano Scarpa) e che ci forniranno, alla fine, elementi preziosi per provare a capire qualcosa di più di questa nostra epoca.
Non una recensione, dunque, ma solo il desiderio di segnalare come la casualità che mi ha fatto affiancare queste due letture, mi abbia messo di fronte a due grandi romanzi, e mi abbiano dato entrambi la conferma dell’effervescenza dell’attuale letteratura europea. Una letteratura capace di guardare al presente con una lente che riesce ancora ad andare oltre, più in là. Avanti.
Due bellissimi libri.