Lidovagando (6). Il cinema e la verità.

  

Che coraggio, Amos Gitai. Che grande, e autentico, e forte, e sincero, e commovente, e sconvolgente film ha portato alla Mostra del Cinema di quest’anno. Gitai è una garanzia del programma veneziano. Più o meno ogni anno, puntuale, il nuovo film di Amos Gitai è presente, in concorso o fuori concorso. Una presenza costante a volte apparentemente forzata, a volte con dei film un po’ così. Non questa volta. Rabin, the last day, è un film immenso, di quelli che fanno fare al cinema un piccolo passo avanti, e arricchisce noi spettatori, non solo da un punto di vista estetico – una grandissima lezione di regia – ma soprattutto dal punto di vista storico. È una delle rarissime volte dove un film che indaga la realtà andando alla ricerca della verità, alla fine la trova. E Amos Gitai racconta la storia dell’omicidio del Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin con una lucidità, una precisione e, ripeto, con un coraggio che al cinema vorremmo sempre vedere. Perché la conclusione è che fra tutti i mandanti più o meno morali di quell’assassinio, c’è anche l’attuale Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. E, sì, ci vogliono tutto il coraggio e l’onestà intellettuale del mondo per farlo. Amos Gitai ce li ha.