Lidovagando (2). Il sindaco al cinema

  
Mentre la settantaduesima Mostra del Cinema di Venezia si apriva alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da Santa Maria Elisabetta, il piazzale su cui si affaccia l’imbarcadero di motoscafi e vaporetti, partiva un corteo composto da mezzo migliaio di dipendenti comunali. Protestavano contro il taglio di 200€ del proprio stipendio, e contro le scelte (alcune stravaganti) attuate dalla nuova giunta. Nel frattempo, poco più in là, il sindaco di Venezia, insieme alla moglie, faceva la sua prima passerella sul red carpet, e dagli immancabili selfie postati su twitter (vedi foto), i due sembra se la siano proprio spassata un mondo. Il contrasto è evidente. Sotto una cappa di umidità insopportabile, il cuore della macchina comunale sfilava preoccupato del proprio futuro oltre che della qualità dei servizi che saranno destinati ai cittadini. A poche decine di metri, oltre le transenne e il cordone di polizia, il nuovo sindaco col suo bel papillon distribuiva il suo ormai noto sorriso alle telecamere, ignorando del tutto coloro senza i quali il suo bel mestiere di sindaco sarebbe messo a repentaglio.  

 Quanto sarebbe stato sorprendente, e enorme, allora, vederlo abbandonare per pochi minuti le luci della ribalta e avvicinarsi a quelli che sono i suoi unici e veri e principali collaboratori: i dipendenti comunali. Avrebbe potuto percorrere pochi metri e affrontare i dimostranti. Certo, si sarebbe preso dei fischi, forse anche qualche insulto. Però avrebbe colto tutti di sorpresa, la piacevole sorpresa di un gesto semplice e al contempo enorme. 
Ma i gesti semplici e perciò enormi, a farli, si sa, sono soltanto i grandi uomini.