Lidovagando (1). Il buco.
C’era un giornalista tedesco, a fotografare il buco. Sui teloni che lo nascondono hanno lasciato un oblò, per ammirare la vergogna. Mi sono messo alle sue spalle e ho aspettato il mio turno. Ha fotografato e poi scritto, come sto facendo io. E sarà forse proprio per via della nazionalità del giornalista, o perché a trionfare sul manifesto ufficiale della 72a Mostra del Cinema c’è Nastassja Kinski, la musa di Wim Wenders, ma a mio avviso il buco era più evocativo di questa distesa di ghiaino. Quelle piccole dune ricoperte da dei teloni sembravano proprio un pezzo della scenografia de Lo stato delle cose, il film di Wenders che vinse qui al Lido nel 1982. Almeno, potevi pensare fosse opera di alieni, quello scempio o, meglio, che fosse tutta una finzione. Invece, è tutto vero, e come dimenticarli Bondi e Galan, il giorno della posa della prima pietra. La prima pietra di nulla, anzi no, di un buon numero di milioni di euro finiti chissà dove.