Sentimenti sovversivi sull’Humanité
Il 18 novembre 2010 è uscito in Francia il mio nuovo romanzo, Sentimenti sovversivi (Meet, les bilingues, p. 221, 15 €), tradotto da Jérôme Nicolas, lo stesso traduttore dell’edizione francese di Cosa cambia, Ça change quoi (Seuil, Fiction & cie, 19,80 €). Lo stesso giorno, il responsabile delle pagine culturali dell’Humanité, Alain Nicolas (soltanto omonimo del traduttore), lo ha recensito sul supplemento letterario del quotidiano francese.

La scrittura frontiera a rischio di allontanamento
Invitato della settimana de L’Humanité, Roberto Ferrucci pubblica oggi il romanzo scritto durante la sua residenza a Saint-Nazaire, una città definitivamente ancorata nella letteratura.
Tutto incomincia il giorno della morte di Alain Robbe-Grillet. È quello il giorno in cui sbarca per la prima volta a Sain-Nazaire, invitato per una residenza di scrittura. La coincidenza delle date, il fatto che lui, Roberto Ferrucci, faccia lo stesso mestiere di Robbe-Grillet, conta meno del ricordo della sua prima visita alle Éditions de Minuit, dove era stato pubblicato Les gommes, e tutti i libri del nouveau roman. Allora, al decimo piano del Building, il luogo dove la Maison des écrivains étrangers et de traducteur riceve gli scrittori, incomincia a scrivere – oltre alla morte del grande scrittore, oltre alla distanza (1501,2 km, per l’esattezza), oltre gli anni – un romanzo. “Avrei voluto scrivere una storia d’amore”, confida al lettore (1). Un romanzo che riempisse quel vuoto, che popolasse quello scarto, senza negarlo. La separazione, l’assenza è il viso di quell’amore, il viso di Teresa, rimasta a Venezia, che gli ha regalato quella “penna perpetua”, mina d’argento da dedicare al romanzo ancora assente. Lei verrà un giorno a raggiungerlo, affacciata alla terrazza di fronte alla Loira, durante una di quelle tempeste che trasformano il Building in una nave d’alto mare. Dal suo punto di osservazione, Ferrucci prende in considerazione due paesi, quello di Berlusconi e quello di Sarkozy. In Italia, i raduni della Lega nord sommergono il Veneto, Berlusconi folleggia con puttane da mille euro a notte. Prima di tutto si tratta di “astrarsi dalla sensazione di repulsione, dalla volgarità generalizzata che è oggi il biglietto da visita del [suo] paese”. In Francia, il governo espelle i Rom, e le manifestazioni portano in strada un terzo degli abitanti della città. Tutto ciò, poco a poco, disegna la forma di un libro, suscita un romanzesco del quotidiano teso fra presenza e assenza, fra amore e solitudine, riflesso fedele di un soggiorno, abitato dal calore di una città definitivamente ancorata nella letteratura.
Alain Nicolas. (1) Vedi anche L’Humanité del 15 novembre 2010