Jesolo, California

Questo mio articolo è uscito sul Corriere del Veneto del 24 luglio.

Che a Jesolo sia impossibile ritrovare, e perciò rivivere, le atmosfere di qualche decennio fa, è cosa nota da anni. I motivi sono svariati, ma il mutamento di epoca e i nuovi stili di vita sono forse gli aspetti meno importanti. Forse, a incidere di più, è stata quella rincorsa iniziata sul finire dei novanta da parte di chi si è messo in testa di trasformare una località di vacanze per famiglie – provinciale nel senso più nobile del termine – in una spiaggia “californiana”. All’inizio furono le torrette stile Baywatch, del tutto inutili vista la piattezza assoluta dell’Adriatico. Di lì in poi è stato tutto un susseguirsi di derive che andavano in senso opposto a ciò che Jesolo era sempre stata e avrebbe potuto continuare a essere. Un’involuzione “californiana” che è continuata sia sul piano urbanistico, con una cementificazione esagerata e gli enormi grattacieli tuttora in costruzione, sia in quello dell’immagine della località, tipo i concorsi di bellezza o i pezzi di spiaggia dedicati alle star. Malibu e Hollywood, insomma. Ovvio che chi crede in questa linea veda dunque ormai improponibile una Jesolo non solo vissuta da un turismo familiare, ma anche gestita da imprese alberghiere di famiglia. È piuttosto curioso, però, che questa visione, queste scelte, vengano riproposte, difese e ritenute ineluttabili oggi, nel pieno della crisi. Non serve essere un economista per capirlo. Basta aver seguito gli sviluppi di questi ultimi mesi per comprendere che la via d’uscita dal periodo grigio, per tanti nero, è proprio quello di ritornare indietro, abbandonare la grandeur degli ultimi anni e riscoprire sane e vecchie abitudini. Non sono in crisi nera anche le grandi catene alberghiere? Inoltre, ancora oggi, a Jesolo, sono tanti gli alberghi, i ristoranti, i negozi ancora condotti da famiglie che hanno alle spalle generazioni di storia. Strano – e doloroso – sentir dire che per loro non c’è futuro. E tanti sono anche i clienti – famiglie intere – che continuano fedeli ad andare sempre lì, nello stesso albergo, generazioni, pure loro. Gente che è diventata grande e poi invecchiata con l’abituale vacanza a Jesolo, cresciuta insieme agli albergatori, diventati nel frattempo amici. Di famiglia, appunto. Famiglie che oggi sono l’ultima forma di resistenza a un’idea incomprensibile – lontana un oceano, e molto di più – di una Jesolo californiana.