Rom
Questo articolo è uscito sabato 14 su il Venezia Epolis.
Qua dietro il megaschermo è pronto, ruotato ad arte perché il sole che va e viene non ci batta addosso. Manca un’ora all’inizio di Italia-Romania e qui in Riva dei Sette Martiri i tavolini del bar dalle sedie gialle quello col panorama più bello del mondo, sono animati da un misto di turisti e di veneziani. Fra poco volteremo tutti le spalle al panorama più bello del mondo, un oltraggio necessario, ma temporaneo. Di solito, a quest’ora arriva puntuale un suonatore di bandeon, bravissimo per quanto ne capisco. Rom, per quanto ne so. Chissà se si fermerà a guardarla anche lui, la partita. Sorride sempre e a volte si ferma su una panchina qua in riva. Suona alla laguna, prova passaggi arditi, repertori inediti. Sembra non annoiarsi mai, lui. Questo è un paese che si ferma, quando gioca l’Italia. E lo sanno tutti. Tipo quell’immagine, poco fa, San Marco. Un’immagine di quelle che dovrebbero graffiarti dentro, farti male, non fosse che ormai… Una donna che chiede l’elemosina, seduta per terra. Una rom, i capelli lunghi, neri, a coda di cavallo. Fin da lontano te ne accorgi. Non che chiede l’elemosina, immagine, quella, a cui il nostro occhio è indifferente, quando va bene. Aggressivo, invece, ultimamente. Però stavolta lo si nota subito lo choc cromatico che si trasforma in qualcosa che ti stringe dentro. La donna rom che chiede l’elemosina indossa una felpa azzurra con su scritto, in bianco, Italia. Rom non significa necessariamente essere rumeno, ma la demagogia e l’intolleranza piovute nella nostra città, mettono tutto insieme. E provocano focolai verbalmente violenti. E allora l’immagine di quella donna rom con la felpa azzurra è una sintesi dura. Un insieme di tenerezza, di sottomissione, di scuse preventive. La guardo e mi viene in mente Nino Manfredi, in quel film dove si tinge baffi e capelli di biondo, lui, italiano emigrato in Svizzera, che finge di fare lo svizzero al ristorante, e alla tv c’è Svizzera-Italia. Se ve lo ricordate, sapete com’è andata. Ricordate? Funziona la vostra memoria? Eravamo noi i rom, una volta, ricordate? Intanto Italia-Romania comincia, volto le spalle al panorama più bello del mondo, e alla donna rom che chiede l’elemosina con la felpa degli azzurri. E mi sento a disagio.