Quel gran genio di Balich
Stanotte grande bacio in Piazza San Marco. Giorni fa è uscito questo mio articolo su il Venezia.
Che bello, finalmente vedremo delle coppie baciarsi in Piazza San Marco. Ne avevate mai visti voi? Io mai, tutte le volte che la evito, che faccio le sconte. Mi dicono però che alcuni sono stati visti baciarsi all’ombra del campanile. Gente avanti, evidentemente. Neo-futuristi. Marco Balich sarà contento, o indifferente, nel veder aggiungere anche queste duemila battute e rotti alla già nutritissima rassegna stampa seguita alla trovatona di fine anno, venite a Venezia a baciarvi. Nessun dubbio, ci voleva un organizzatore di fama internazionale (e di compenso, internazionale, anche, immagino) per un colpo di genio del genere. Nessun altro avrebbe potuto giungere a tanto. Nemmeno Casanova. L’avevate mai pensato, voi, di baciare il vostro amore allo scoccare della mezzanotte? Io mai. Volete mettere scavalcare la soglia tra vecchio e nuovo anno conversando amabilmente di Platone e Hegel, di Dostoevski e Flaubert? Sì, dev’essere proprio bello slinguare la morosa o il moroso la mezzanotte del 31 dicembre. E di fronte alla Basilica, poi, volete mettere? Certo, non ne siamo abituati. Siamo inadatti a questo gesto tanto inaudito, inedito. E allora altro colpo di genio del genio (ricompensato da genio, immagino, ecco le comparse, dei baciatori volontari che ci aiuteranno a capire come si fa. Grazie Balich. Finalmente impareremo cosa è giusto fare con la morosa e il moroso l’ultimo dell’anno. Pensavamo lo facessero solo nei film. E invece no, si può fare sul serio. Anche in Piazza San Marco, pensate, luogo notoriamente affatto romantico e reso romantico da questa mente giunta a salvare l’immagine di Venezia fuori da Venezia. Ah, se ce n’era il bisogno. Libidine pura, direbbe qualcuno. Inviterà anche Maria De Filippi per questo 31 dicembre stile Mediaset, l’ineffabile Marco Balich? È proprio vero, siamo nell’epoca dei sentimentalismi, non certo deisentimenti. L’epoca in cui chi la spara più banale ha l’onore delle cronache. Allora mi permetto di proporre queste modeste proposte al direttore artistico dell’ immagine (di superficie e superflua) di Venezia: regalare il boccolo alla morosa e alla mamma il 25 aprile, per esempio, oppure icioccolatini a San Valentino. Sono geniale anch’ io no? Ah, un’ultima domanda, laddove il mio limitato estro non arriva: che ne sarà dei single, il 31 dicembre, a Venezia. Qualcuno ha pensato anche a loro o dovranno sentirsi degli emarginati?