Cos’è successo a Genova in quei giorni del 2001? Cos’ha lasciato nelle persone che camminavano per quelle strade spianate dal sole di luglio?

Questo romanzo è tante cose. È un reportage

con l’uso deliberato di un’intima soggettiva.

È l’esperienza di un rito di iniziazione collettivo nell’orrore, nella violenza e nello sbigottimento.

È un percorso di formazione fuori tempo,

vissuto da un protagonista che appartiene

a una generazione instabile, quella dei quarantenni.

È un romanzo di abbandoni e di sentimenti.

È la storia privata del protagonista che torna

a Genova anni dopo, entra nella stanza 914

di un anonimo albergo e vi si sistema come

nel cuore del suo racconto. In giorni di febbrile

passività, si alternano a fargli visita tre fantasmi struggenti, tre figure femminili, Angela, Magdalena, Elisa. Ma questo romanzo è anche un documento di denuncia, freddo, composto, fatto di immagini parlanti, prive di didascalie.  Il maggior merito di Cosa cambia– con la sua scrittura nitida, sottile, acuta – è di averci regalato una verità pronunciata a bassa voce là dove tutti gridano, di aver dato vita a una narrazione silenziosa e immobile, come sa esserlo una belva addormentata.



ROBERTO FERRUCCI è nato a Venezia (Marghera) nel 1960. Ha pubblicato il romanzo Terra rossa (Transeuropa, 1993), Giocando a pallone sull’acqua (Marsilio, 1999), Andate e ritorni, scorribande

a nordest(Amos edizioni, 2003). Con Solitudine ha partecipato alla raccolta di racconti I nuovi sentimenti(Marsilio, 2006). Insegna Scrittura Creativa alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Scrive su giornali e riviste. Il suo sito è

www.robertoferrucci.com




 
 
 

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